GEO: come farsi trovare (e citare) dalle AI generative

SEO

Oggi non si può più parlare di visibilità online senza considerare un nuovo protagonista: le intelligenze artificiali generative.

I popolarissimi ChatGPT, Google SGE, Perplexity e Claude non si limitano più a suggerire link: sintetizzano direttamente le risposte, selezionando e riformulando contenuti già presenti sul web.

A differenza dei motori tradizionali, non mostrano liste cliccabili ma forniscono risposte dirette.

Dentro quelle risposte, ci sei o non ci sei.

Le regole sono cambiate. L’utente non cerca più link da cliccare, ma risposte complete e immediatamente comprensibili.

E il traffico? È in caduta libera.

Secondo una ricerca pubblicata su Agenda Digitale (Gobbo, 2025), il CTR organico cala di due terzi quando compare una AI Overview e il 59% degli utenti interagisce solo con il testo generato dall’AI, ignorando completamente i risultati tradizionali.

https://www.agendadigitale.eu/mercati-digitali/ai-overview-uccide-il-traffico-ecco-i-dati-che-dimostrano-il-crollo-dei-click/

Da qui, la GEO – Generative Engine Optimization. Per qualcuno una moda, per altri un passaggio necessario per essere trovato, letto, e riconosciuto. Non dai motori di ricerca, ma dalle AI che scrivono per conto degli utenti.

Cos’è la GEO: oltre la SEO classica

La GEO è l’ottimizzazione dei contenuti pensata per renderli leggibili, riutilizzabili e citabili da modelli linguistici generativi. A differenza della SEO, che lavora per spingere un link in alto nei risultati, la GEO mira a far sì che quel contenuto venga inglobato direttamente nella risposta AI.

Lo spiega bene SEOZoom, che definisce la GEO come “la metamorfosi della SEO”: la sostanza è la stessa, la visibilità, ma la forma è cambiata. L’utente non vuole più “cliccare per cercare”, ma sapere subito. E l’AI lo accontenta, usando i nostri contenuti come fonte silenziosa.

La crisi dei click: i numeri che cambiano il digital marketing

Passiamo dalla teoria alla pratica, cioè ai dati. Secondo Kevin Indig e Agenda Digitale, i numeri raccolti in materia di click e traffico sui siti web tracciano un quadro preciso: solo il 2% degli utenti clicca più di un link all’interno delle AI Overviews e l’86% si ferma alle prime righe della risposta AI.

Il comportamento degli utenti è ormai chiaro: leggono il box generato, trovano le informazioni che servono e chiudono la sessione. I contenuti originali diventano “ingredienti invisibili” di una sintesi che Google e altri strumenti AI servono già pronta. Una vera e propria “gabbia dorata”: veniamo citati, ma non riceviamo traffico, né visibilità concreta (Agenda Digitale, 2025).

SEO e GEO: due logiche da integrare

SEO e GEO non sono in competizione, ma complementari. Entrambe puntano a rendere i contenuti visibili, ma in ambienti diversi.

  • La SEO lavora per il posizionamento nei motori tradizionali, ottimizzando keyword, link e struttura HTML.
  • La GEO punta a farsi assorbire nelle risposte AI, con contenuti scritti per essere compresi da modelli linguistici, non da crawler.

Mentre Google Search restituisce una SERP ordinata da cliccare, strumenti come SGE (Search Generative Experience) e ChatGPT forniscono un testo unico, conversazionale, dove la citazione esplicita è rara e il link è spesso assente.

Come si scrive per essere trovati (e scelti) da una AI

Ottimizzare per l’AI richiede una nuova grammatica dei contenuti. Secondo SEOZoom, servono precisione, chiarezza e struttura. E secondo i dati del benchmark GEO-Bench, pubblicati nel 2024, le strategie che funzionano sono ben definite:

  • Le fonti autorevoli aumentano la visibilità del 41%
  • Le statistiche aggiornate migliorano l’inclusione del 33%
  • Le citazioni strutturate con fonte esplicita crescono del 30%

La parola chiave non è “keyword”, ma “riusabilità semantica”. L’AI deve essere in grado di riconoscere il valore informativo del contenuto e ricontestualizzarlo nella propria risposta, mantenendone il senso.

https://www.seozoom.it/geo-generative-engine-optimization/#:~:text=le%20relative%20fonti.-,SEO%20vs%20GEO:%20le%20differenze%20sostanziali,risposta%20sintetizzata%20direttamente%20dal%20contenuto.

Consigli operativi: scrivere per l’AI, non con l’AI

La GEO non è content automation, bensì scrittura strategica, pensata per anticipare le domande, rispondere subito, offrire approfondimenti chiari, e essere interpretabile da una macchina.

Ecco alcune tecniche fondamentali:

  • Inizia con una domanda chiara e frequente: è il formato preferito dalle AI.
  • Dai subito una risposta breve, precisa, potenzialmente “copiabile” come snippet.
  • Incorpora fonti esterne, dati e riferimenti: la citabilità è più importante del posizionamento.
  • Usa formati facilmente interpretabili: tabelle, FAQ, definizioni, guide strutturate.
  • Applica i markup semantici Schema.org per segnalare che tipo di contenuto è (FAQPage, HowTo, Article).

E non limitarti al tuo sito: distribuisci contenuti su piattaforme che l’AI frequenta. Reddit, Quora, YouTube, Wikipedia: questi ambienti informali vengono usati come fonte indiretta da molte AI.

Visibilità sì, ma anche traffico? Solo se giochi bene le tue carte

Essere citati in una AI Overview può sembrare un risultato. Ma, come ricorda Gabriele Gobbo in Agenda Digitale, è una vittoria apparente: la maggior parte delle citazioni non contiene il nome del sito, non stimola il click e non genera sessioni misurabili.

Allora perché farlo? Perché, se ben progettata, la GEO può diventare una strategia di branding. Se il nome dell’azienda è associato a contenuti di valore, può sedimentarsi nella memoria dell’utente. Ma solo se il contenuto è davvero distintivo.

Come sottolinea anche SEOZoom a riguardo, la GEO non è la fine della SEO, ma la sua naturale evoluzione. L’era del posizionamento statico è finita. Inizia quella della citabilità dinamica.

Conclusione

Nel nuovo ecosistema dominato da AI generative, la GEO diventa il ponte tra la scrittura e la visibilità reale. Ignorarla significa perdere terreno, traffico e riconoscibilità.

Ma attenzione: GEO non garantisce il traffico, garantisce l’inclusione. Il resto, cioè relazione, conversione, branding, dipende da come si costruisce l’ecosistema attorno.

Vuoi capire se i tuoi contenuti sono GEO-ready? Ti supportiamo con audit tecnici, interventi su markup, contenuti e strategia editoriale.

DUE PAROLE Sull’autore

Mi chiamo Saverio Bruno e sono un esperto di Digital Marketing. Dopo aver maturato quindici anni di esperienza come consulente freelance, ho fondato RIOLAB S.R.L. Ho ideato un Metodo che mi ha permesso di condurre la mia azienda, e quelle dei miei clienti, verso una crescita sicura e sostenibile nel tempo. Ho anche pubblicato un libro nel quale condivido, con imprenditori, decision maker e marketing manager, tutto il mio sapere.

SAVERIO BRUNO

Founder Riolab

DUE PAROLE SULL'AUTORE

Mi chiamo Saverio Bruno e sono un esperto di Digital Marketing. Dopo aver maturato quindici anni di esperienza come consulente freelance, ho fondato RIOLAB S.R.L.
Ho ideato un Metodo che mi ha permesso di condurre la mia azienda, e quelle dei miei clienti, verso una crescita sicura e sostenibile nel tempo. Ho anche pubblicato un libro nel quale condivido, con imprenditori, decision maker e marketing manager, tutto il mio sapere.

SAVERIO BRUNO

Founder Riolab