La notizia dell’arrivo di Google Analytics 4, resa nota da Google stesso, ha creato un certo scompiglio in rete perchè, a pochi giorni dell’annuncio ufficiale, il Garante della Privacy è intervenuto sul dibattito con un “ammonimento” ad un’azienda italiana rispetto all’utilizzo scorretto di questo strumento.
→ Il provvedimento del Garante circa l’utilizzo di Universal Analytics GA3
→ Universal Analytics non sarà più disponibile – Guida di Analytics (google.com)
Le due notizie, quindi, si sono accavallate l’una con l’altra, causando una certa confusione, soprattutto tra chi non è del mestiere. Oggi vorrei chiarire innanzitutto cos’è realmente GA4, a cosa serve, come funziona e perché tutti, prima o poi, dovranno effettuare la migrazione da Google Analytics 3.
Vorrei anche parlare delle ragioni che hanno posto Google Analytics al centro del dibattito circa la legalità del suo utilizzo riprendendo proprio le considerazioni rese note dal Garante della Privacy.
Cos’è GA4 in breve?
La nuova generazione di Google Analytics, GA4, è una proprietà creata per offrire nuove soluzioni di misurazione delle prestazioni del tuo sito web e, quindi, anche delle campagne che deciderai di avviare.
Dato che l’argomento è molto ampio mi piacerebbe partire dalle basi, per avere la certezza che tu abbia le risposte a tutte le domande che sicuramente ti starai ponendo. Per cominciare, quindi, ti spiegherò per bene cos’è Google Analytics e poi ti parlerò di tutto ciò che riguarda la migrazione a Google Analytics 4.
Cos’è Google Analytics?
Google Analytics è uno strumento potentissimo. Si tratta di un’interfaccia web complessa e articolata grazie alla quale è possibile misurare le performance di un sito web in modo molto dettagliato.
Il suo funzionamento si fonda sul concetto di “page tag”. In pratica sfrutta un codice di tracciamento di Google che permette di raccogliere i dati di navigazione degli utenti. Questi verranno rielaborati e mostrati al gestore del sito tramite la piattaforma di Google Analytics.
Il funzionamento del Tag permette di trasmettere tantissime informazioni utili al server di Google tra cui durata della visita e fonte di provenienza in modo completamente anonimo.
Perché è così importante utilizzare Google Analytics?
Con Google Analytics puoi sempre monitorare da dove proviene il traffico sul tuo sito web con un dettaglio esaustivo per ogni canale. Inoltre ti permette di incrociare tra loro i dati pervenuti e, quindi, di formulare strategie piuttosto precise.
Con questo grande strumento, quindi, monitori tantissime informazioni come il tipo di dispositivo utilizzato, il sistema operativo su cui navigano gli utenti sul tuo sito web, l’età, gli interessi, il genere, la provenienza geografica e molto altro ancora.
Tra l’altro ti è utile per toccare con mano l’operato del professionista a cui affidi le tue campagne e i risultati raggiunti da chi lavora sulla SEO del tuo sito web.
Le aree di reportistica di Google Analytics possono essere suddivise in tre grandi gruppi:
- Acquisizione
- Comportamento
- Conversioni
Acquisizione
Questi report ti indicano da dove arrivano gli utenti e, quindi, in che modo hanno trovato il tuo sito web e da quali canali ne hanno scoperto l’esistenza.
Comportamento
In questa sezione trovi i percorsi di navigazione degli utenti e, quindi, scopri quali pagine del tuo sito web hanno visitato ed il tipo di azioni che hanno compiuto.
Conversioni
Infine qui trovi tutti i report relativi al momento in cui, finalmente, l’utente arriva all’obiettivo designato, ovvero download, compilazione di un form, richiesta di informazioni, inserimento di prodotti nel carrello, pagamento di un bene o servizio e così via.
A cosa servirà Google Analytics 4?
Ti servirà per raccogliere dati del tuo sito web o della tua app in modo tale da comprendere in che modo si comportano gli utenti. La particolarità sarà quella di utilizzare il concetto di “evento” anziché i semplici dati che riguardano le sessioni di navigazione degli utenti.
Inoltre comprenderà una serie di funzionalità di controllo della privacy e includerà dei modelli comportamentali utili a ragionare sulle performance del tuo sito web con un approccio “predittivo”.
Prima di spiegare in cosa consiste questa nuova proprietà di Google vorrei rispondere alle domande più gettonate del momento e dagli argomenti più “caldi”.
Google Analytics è illegale?
La risposta a questa domanda è un tantino complessa. Non possiamo dire “si” o “no”. Ciò che possiamo dire è che la questione riguarda la gestione dei dati che, come saprai, sono accessibili ad un’azienda, Google, la cui sede è negli Stati Uniti.
Quindi il problema riguarda le decisioni che verranno prese all’interno del dialogo tra USA e Unione Europea dal momento che, quest’ultima, desidera intervenire a tutela dei dati europei custoditi e archiviati tramite Google.
La notizia che ha creato un po’ di caos in rete nel nostro Paese risale allo scorso 23 giugno 2022, quando il Garante della Privacy avrebbe ammonito un’azienda italiana per aver configurato Google Analytics attraverso alcune modalità che violerebbero la normativa sulla privacy nota come GDPR.
[IMPORTANTE: Il sito web oggetto del provvedimento non è stato chiuso o multato ma redarguito. Il Garante ha dato 90 giorni di tempo per adeguarlo al vigente GDPR. ]
Di conseguenza è vero che il Garante ha preso posizione, come hanno fatto anche in Austria e in Francia, contro il traffico di dati personali di cittadini europei verso gli USA.
In realtà la faccenda non è nuova perché, effettivamente, risale ad una serie di dibattiti politici che possiamo riassumere con la sentenza Schrems II di luglio 2020. In quell’occasione è stato invalidato il Privacy Shield, un atto di legge americana, perché non era in grado di garantire la tutela dei dati personali in modo analogo al modello europeo.
Tale legge, difatti, consente all’Agenzia di Sicurezza Nazionale NSA dell’America di accedere ai dati di cittadini non statunitensi che, tuttavia, sono archiviati su server di aziende americane senza autorizzazione del giudice. In Europa, invece, questo non è possibile perché ci vuole uno specifico lascia passare a garanzia della tutela dei dati a cui enti e organizzazioni titolate desiderano avere accesso.
Il nostro GDPR, infatti, vieta il trasferimento di informazioni senza la presa in carico di misure di tutela che garantiscano uno standard adeguato rispetto alle normative vigenti presso gli stati membri della comunità.
In realtà ciò che viene contestato è il funzionamento del software che esporterebbe dati personali (tra cui gli IP degli utenti) pur attivando la funzione di anonimizzazione che, di fatto, elimina le ultime sei cifre dell’indirizzo IP tracciato.
Se navighi sul web, come tutti noi, a questo punto ti starai chiedendo come mai questo problema non si sia verificato con altre grandi aziende internazionali che raccolgono dati in Europa per poi archiviarli all’estero, proprio come fa Meta, per esempio.
Facebook, Instagram, Active Campaign ecc… Sono diventati tutti illegali? Tutti i siti web che raccolgono dati italiani con sede in America sono stati messi al bando? Ovviamente no ed ecco perché la questione non è così semplice da gestire.
Cosa fare per non violare il GDPR, quindi?
Per evitare di esporre dati sensibili verso gli USA alcune aziende adottano software noti come server-side che permettono di non tracciare l’IP reale dell’utente ma solo quello del server presso cui è installato il software.
A tale proposito, quindi, Google Analytics 4 ha già presentato specifiche funzioni per la privacy che non salvano gli IP degli utenti e che permettono di non memorizzare altri dati sensibili come versione del browser, risoluzione dello schermo, città di provenienza e così via.
Ad oggi, lo ribadiamo, Google Analytics non è illegale nel nostro Paese. Ciò che non è permesso è il trasferimento di dati negli USA per via del cavillo normativo di cui ti ho parlato poc’anzi. La faccenda è in mano a Biden e Von Der Leyen, rispettivamente presidente degli Stati Uniti e presidente della Commissione Europea.
I due leader stanno accordando un nuovo Privacy Shield ma, al momento, non vi è alcun accordo formale. Sicuramente quando ci saranno aggiornamenti saremo solerti nell’aggiornare il nostro blog sulla faccenda.
Ci preme ricordarti che…
In Riolab, da sempre, gestiamo gli account dei clienti su Google Analytics con una procedura che oscura l’IP degli utenti tracciati. Questo, di fatto, significa che grazie alle configurazioni avanzate di Google Tag Manager, permette di anonimizzare già a monte gli IP degli utenti che navigano sui siti web dei nostri clienti.
Torniamo a GA4: quali novità porterà?
Ad oggi sappiamo per certo che Universal Analytics, ovvero Google Analytics 3, non elaborerà più i dati a partire da luglio 2023. Dopo questa data ci sarà un periodo di tempo di adattamento, forse esteso fino al 1 ottobre 2023. Da quel momento in poi i nuovi dati verranno trasmessi solo sulla proprietà di Google Analytics 4 e, quindi, i vecchi dati non potranno essere importati su questa piattaforma.
Per questo è importante avviare la migrazione il prima possibile, senza ridursi all’ultimo minuto. Se non vuoi perdere tutti i tuoi dati e ritrovarti, dopo anni e mesi di duro lavoro a ricominciare da zero, ti conviene agire per tempo e migrare a GA4 affidandoti ad un’agenzia esperta come Riolab.
Cambiano interfaccia e modelli
GA4 cambia volto. Lo farà attraverso un cambio di interfaccia, di modelli, di logiche e di struttura. Il cambiamento sostanziale, tuttavia, avverrà a livello di raccolta e gestione dei dati offrendo un approccio intelligente e predittivo.
Difatti offrirà nuovi strumenti di misurazione integrabili con altre piattaforme e con un approccio definito, nel gergo, come “cross channel”, ovvero basato sull’integrazione di variabili predittive circa il comportamento degli utenti.
Tra le novità ed i vantaggi che consideriamo più interessanti c’è sicuramente la migliore gestione dei dati sensibili e della privacy degli utenti. Inoltre il monitoraggio del sito web avverrà tramite sofisticate funzioni basate su sistema AI (Intelligenza Artificiale) grazie alle quali potrai anticipare i probabili comportamenti futuri e, quindi, progettare strategie predittive su cui fondare la crescita della tua azienda.
Un altro cambiamento importante è quello che riguarda il passaggio tra “sessioni” a “utenti”. In pratica con GA4 è possibile cumulare tutti i comportamenti compiuti dall’utente come un insieme unico di azioni. Questo significa che quando una persona compie più azioni diverse tra loro, come click, download, scroll sulla pagina e così via, GA4 è in grado di riconoscere l’utente.
GA4, così come le precedenti versioni, resta lo strumento più potente a cui affidare la crescita della tua attività e di cui non puoi fare a meno. Siamo piuttosto convinti che non esista un’alternativa così potente proprio perché ti permette di compiere tantissime azioni in un’unica interfaccia completa ed intuitiva.
Quanto tempo hai per passare a GA4?
La mia personale risposta è che prima procedi e prima risolvi la problematica sollevata dal Garante anche se siamo in attesa di decisioni formali sull’argomento. Per ora è certo che GA3 cesserà di funzionare tra un anno e, quindi, se decidessi di effettuare la migrazione a luglio 2023, perderesti i dati di tutte le campagne avviate nell’anno precedente.
Come si effettua la migrazione a GA4?
Per rispondere a questa domanda ci vorrebbe molto tempo perché le operazioni da compiere sono parecchie e, in tutta franchezza, sono anche parecchio complicate. Se hai bisogno di migrare il tuo account da GA3 o devi crearne uno nuovo su GA4 clicca qui sotto e saremo lieti di aiutarti.